Lanusei - Guida Turistica

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.: LANUSEI
 Lanusei è un comune di 5.829 abitanti co-capoluogo con Tortolì della Provincia dell'Ogliastra.
 È la sede della Diocesi di Lanusei o "di Ogliastra", comprendente anche comuni non rientranti nella Provincia dell'Ogliastra, come Villaputzu in provincia di Cagliari. L'importanza storica della presenza del clero nella città di Lanusei è dovuta in primo luogo alla presenza dei Salesiani che a Lanusei edificarono la prima loro casa della Sardegna il 14 giugno 1902 . A Lanusei è presente uno degli osservatori astronomici pubblici piu grandi d'Italia l'Osservatorio Astronomico F. Caliumi, posto sul monte Armidda a circa 1100 m.
  Posizionata sulla cresta di un colle, non lontano dal mar Tirreno offre un pittoresco paesaggio tra il mare e la montagna. Patria dell’autore dell’inno italiano Goffredo Mameli, nell’ottocento divenne, per circa quaranta anni, capoluogo della regione Ogliastra, ed è per questo che vi fu un notevole sviluppo urbano soprattutto per quanto concerne l’aspetto culturale : vi si possono ammirare numerosi palazzi e targhe che ricordano il passaggio di personaggi illustri.
 Le testimonianze storiche relative alla città di Lanusei risalgono al XII secolo. A questo periodo risale la documentazione ecclesiastica l’unica in cui sia citato il centro ogliastrino. La vita del borgo risale a parecchi secoli addietro essendo l’area abitata fin dal periodo preistorico.
 Numerose sono le tracce relative al periodo neolitico (scarti di lavorazione e alcune punte di freccia in ossidiana) ancora maggiore la documentazione relativa al successivo periodo nuragico.
 La zona maggiormente interessante è quella detta Seleni posta in posizione dominate rispetto alla città. Si tratta di un altipiano oggi opportunamente attrezzato e aperto ai flussi turistici.
 Numerosi sono gli studiosi che hanno visitato l’area della cittadina, alcuni di questi (La Marmora, Spano, Mackenzie e Usai) hanno provveduto ad annottare le loro impressioni.
 Gli scavi nell’area sono iniziati nel 1837 per poi proseguire, con alterne fortune, fino ai primi decenni del secolo scorso.
 Nel 1956 viene individuata una tomba dei giganti.
 Successivamente, nel 1964, torna alla luce una seconda tomba.
 I dati raccolti parlano di una zona montana densamente abitata con insediamenti sparsi e variamente dislocati.
 La presenza delle due tombe dei giganti la cui datazione oscilla tra il XIV (Tomba I) e il XII sec. (Tomba II) dimostra che l’area di Seleni visse, durante il periodo nuragico, un momento florido con una popolazione stanziale abbastanza numerosa. Entrambe i monumenti, sottoposti a regolari scavi, sono oggi visitabili.